La retinopatia diabetica è la più frequente causa di inabilità visiva legale nelle società industrializzate. Insorge senza sintomi visivi in pazienti diabetici. La retinopatia diabetica colpisce i microvasi retinici determinando un danno anche grave alla funzione visiva. Poiché la prevalenza e la gravità della retinopatia diabetica sono correlate alla durata del diabete ed allo scarso controllo glicemico, la prevenzione assume un ruolo fondamentale nell’impedire l’insorgenza dell’ipovisione. Fattori predisponenti al diabete sono anche il fumo e l’aumento di peso.
Quante forme di retinopatia diabetica esistono?
Fondamentalmente si possono distinguere due forme principali:
Retinopatia diabetica non proliferante: costituisce il 90% dei casi e può dare danni visivi severi solo se associata a maculopatia diabetica o ad estese aree retiniche ischemiche.
È caratterizzata dalla presenza di “microaneurismi” ossia vasi sanguigni deformati e sfiancati per la presenza di dilatazioni della loro parete; alterazioni della permeabilità vascolare con produzione di microemorragie ed edema del tessuto retinico. A volte possono anche accumularsi degli “essudati” giallastri detti “duri” costituiti da accumulo di sostanze grasse e proteine circolanti nel sangue. Altra caratteristica della retinopatia diabetica non proliferante è la presenza di piccole aree ischemiche, risultato dell’occlusione dei vasi capillari; la retina, ricevendo sangue in quantità insufficiente, non riesce a funzionare correttamente. Ciò favorisce il passaggio alla forma proliferante.
Retinopatia diabetica proliferante: colpisce il 5-10% della popolazione diabetica. Si verifica quando i capillari retinici occlusi sono numerosi e compaiono ampie zone di sofferenza retinica (aree ischemiche ed “essudati molli” o cotton-wool spots). Queste zone di retina sofferente, nel tentativo di supplire alla ridotta ossigenazione, reagiscono stimolando la crescita di nuovi vasi sanguigni. Sfortunatamente i neovasi sono anomali avendo una parete molto fragile e crescendo a caso sulla superficie retinica. Questi neovasi sanguinano facilmente, dando luogo ad emorragie vitreali ed alla formazione di tessuto cicatriziale che contraendosi progressivamente può provocare il distacco della retina.
Che esami fare?
Una retinopatia diabetica può essere presente pur non causando una diminuzione della vista che si manifesta solo quando le alterazioni della retina coinvolgono la parte centrale (macula). Pertanto l’unico modo per scoprire alterazioni dei vasi retinici è quello di sottoporsi ad un esame del fondo oculare. L’oculista potrebbe richiedere fotografie della retina o l’esecuzione di una fluorangiografia retinica, esame che richiede la ripresa di fotografie del fondo dell’occhio dopo iniezione endovena di un colorante. Con l’ausilio di questo esame è possibile decidere sull’opportunità di un trattamento laser retinico più o meno esteso.
Come si può curare?
Il miglior trattamento consiste nel prevenire lo sviluppo della retinopatia diabetica. Frequenti controlli della glicemia per evitarne gli sbalzi riducono di molto il rischio a lungo termine di perdere la vista.
L’ipertensione arteriosa e/o l’ipercolesterolemia eventualmente associate al diabete devono essere normalizzate.
È dimostrato che una diagnosi precoce ed un opportuno trattamento laser rappresentano la migliore protezione contro la perdita della vista. Con la fotocoagulazione laser si può ridurre l’edema retinico maculare, migliorando in genere almeno parzialmente la vista. Il laser distrugge inoltre le aree ischemiche che stimolano la crescita di vasi anomali. In caso di emorragie endoculari persistenti o distacco retinico trazionale è indicato l’intervento chirurgico di vitrectomia. Al giorno d’oggi, solo una piccola percentuale (6%) di coloro che sviluppano una retinopatia soffre di gravi problemi visivi.
Quando fare la visita oculistica?
Il controllo va eseguito al momento della diagnosi. Per i controlli successivi una visita annuale è in genere sufficiente, in quanto i danni progrediscono lentamente. Le donne diabetiche in stato di gravidanza dovrebbero fare una visita durante il primo trimestre, dato che la retinopatia in questo stato può avanzare rapidamente. Una volta diagnosticata una retinopatia diabetica, lo specialista indicherà la scadenza più opportuna per il controllo successivo. Occorre fare un controllo immediato se si notano alterazioni della vista che non sono associate a sbalzi di glicemia.
Come prevenire?
Poiché la prevalenza e la gravità della retinopatia diabetica sono correlate alla durata del diabete ed allo scarso controllo della glicemia, la prevenzione assume un ruolo fondamentale nell’impedire l’insorgenza dell’ipovisione o addirittura della cecità. Per questo motivo i soggetti diabetici devono controllare frequentemente la glicemia, modificando eventualmente la terapia, e devono essere sottoposti a visite oculistiche complete e ad eventuali esami diagnostici di approfondimento come la fluorangiografia o l’O.C.T .