La congiuntivite allergica primaverile
Arrossamento, gonfiore ed eccessiva lacrimazione sono i sintomi più comuni della forma stagionale
Cure e consigli pratici per un disturbo causato dalla forte concentrazione di pollini nell’aria
Primavera: tempo di riniti, asma e congiuntiviti allergiche. La congiuntivite allergica è una delle manifestazioni più frequenti di allergia ai pollini, caratterizzata dall’infiammazione della congiuntiva cioè della mucosa che riveste la superficie interna delle palpebre e la parte anteriore del bulbo oculare. La causa è appunto un’allergia a una determinata sostanza, detta allergene. “I sintomi oculari, spesso associati a riniti allergiche, sono – spiega il dottor Domenico Porfido dello studio oculistico L’Abbate - strettamente correlati con la presenza nell’aria di allergeni quali pollini delle graminacee, parietaria-ortica e polline di piante arboree come cipresso, betulla, olivo, faggio. I sintomi più importanti sono prurito e sensazione di bruciore, lacrimazione e, in casi più impegnativi, si possono riscontrare sintomi corneali quali fotofobia e offuscamento. I segni clinici, usualmente bilaterali, sono rappresentati da arrossamento e gonfiore congiuntivale e produzione di essudato inizialmente chiaro e successivamente denso. In questi casi si procede con un’anamnesi familiare per allergie IgE-mediate e una personale per dermatite atopica. C’è da dire – aggiunge lo specialista - che quando alla base vi è una allergia vera e propria, questi sintomi non sono quasi mai isolati ma interessano anche la mucosa nasale o bronchiale”. I soggetti allergici sono evidentemente maggiormente esposti a questo tipo di problema e in particolare i giovani con predisposizione o con un quadro di allergia generale già accertata e le donne a causa di intolleranze a prodotti per truccare e struccare gli occhi e ai cosmetici in generale, compresi quelli definiti ipoallergenici.
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